La danza della vita
La vita è una danza, una coreografia in cui ci muoviamo tra stagioni mutevoli e trasformazioni che s’intrecciano nel nostro percorso. In questa danza, nel fluire del tempo, ci modifichiamo, così come cambia il mondo che ci circonda. La mutabilità è una parte essenziale dell’esperienza umana, eppure, a volte, alcuni cambiamenti possono scuotere la vita così come la conoscevamo, gettandoci in uno stato di profonda prostrazione.
Uno degli eventi più difficili da affrontare è la perdita di una persona a cui abbiamo tenuto profondamente. Il lutto, così come la separazione, il divorzio o anche la partenza di una persona cara, costituiscono esperienze complesse e sfaccettate. Mentre il mondo intorno a noi continua il suo scorrere, una costante rimane immutata:
la mancanza di un elemento fondamentale di ciò che costituiva la nostra realtà.
Che sia un amico di lunga data o un partner di vita, tutti coloro con cui condividiamo le nostre esistenze portano con sé un contributo prezioso. La loro assenza crea un vuoto profondo che va spesso al di là della mancanza fisica. Questo vuoto interiore riflette infatti ciò che quella persona ha contribuito a costruire nella nostra vita. Oltre a regalarci preziosi doni come il sostegno, la comprensione o un senso di appartenenza, queste persone hanno contribuito a plasmare la nostra identità. Guardando attraverso i loro occhi, abbiamo visto un riflesso di noi stessi, una parte di noi che si era sviluppata in relazione a quella persona e che, ora che essa non è più con noi, potremmo percepire come smarrita. Affrontare l’assenza dell’altro, e di ciò che questo ha significato per noi, rappresenta una sfida complessa. Il percorso per gestire le emozioni che ne derivano, come la tristezza, la rabbia, la delusione e la confusione, non è sempre lineare né agevole.
Anche il pensionamento, spesso visto come un momento di meritato riposo, per molti può essere un cambiamento difficile da affrontare. Questo passaggio può comportare una serie di sfide, tra cui l’adattamento a una nuova routine quotidiana, la perdita del senso di scopo che il lavoro forniva ed un cambiamento nelle relazioni sociali.
Per alcuni questo passaggio può risultare particolarmente complesso in virtù di una profonda identificazione con il lavoro.
La professione ed il ruolo lavorativo possono aver infatti contribuito in modo significativo alla definizione dell’identità personale. Quanti di noi si presentano agli altri dicendo “sono un medico”, “sono una psicologa” o “sono un insegnante“? Come se dietro a questa frase, nella sua semplicità, non si celasse solo la professione che una persona ha deciso di svolgere, ma anche riflessi di chi si è, e di come ci si presenta al mondo. In alcuni casi quindi la transizione verso il pensionamento può richiedere una rinegoziazione dell’identità, che era saldamente ancorata al mondo del lavoro.
Ci sono poi momenti nella vita in cui eventi positivi, magari da tanto desiderati ed attesi, possono metterci in difficoltà. Ad esempio, quando otteniamo quella promozione, anelata e sognata da tempo, potremmo sperimentare una crisi interna inaspettata, con preoccupazioni che prendono il sopravvento ed un senso di responsabilità che diventa schiacciante. In modo simile, l’inizio di una relazione, la convivenza, il matrimonio o la nascita di un figlio sono eventi che portano sì una gioia immensa, ma al contempo possono lasciare un’irrequietezza difficile da comprendere, al netto delle sensazioni piacevoli che quell’evento ha portato.
Tutte queste situazioni, seppur nella loro diversità, condividono una caratteristica comune: il cambiamento. Rappresentano una transizione da uno stato di equilibrio noto a qualcosa di diverso, una nuova realtà alla quale potremmo non sapere immediatamente come rispondere.
La vita è una danza straordinaria, in cui balliamo tra alti e bassi, tra passi incerti e movimenti eleganti.
In questo spettacolo, i cambiamenti destabilizzanti sono come improvvisi cambi di musica che ci spingono fuori da un ritmo familiare. Ogni cambiamento, come una nuova coreografia, può sembrare sconcertante all’inizio, ma porta con sé l’opportunità straordinaria di esplorare nuovi passi, di scoprire movimenti che non pensavamo potessero far parte del nostro repertorio e di approfondire la comprensione di noi stessi. Ognuno di noi reagisce in modo unico ai cambiamenti che la vita presenta. Spesso, queste reazioni possono sorprenderci, portandoci a sperimentare emozioni inaspettate che ci lasciano confusi. Tuttavia, se riusciamo ad osservare queste risposte con curiosità e senza un atteggiamento giudicante, possiamo scoprirne il valore. Esse ci possono infatti rivelare molto sul nostro mondo interno, su come percepiamo noi stessi, gli altri e l’ambiente circostante.
Con il prezioso sostegno di coloro che ci circondano, possiamo quindi affrontare questi cambiamenti emergendo non solo più forti, ma anche più consapevoli di quanto eravamo prima di intraprendere questa danza di trasformazione.
Foto di Roxxie Blackham su Unsplash